21 novembre 2007

Per me si va nella città dolente...

...per me si va nell'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.



Tanti auguri al neonato “Popolo delle Libertà”!!! Momenti di letizia interminabili, nel senso meno morattiano possibile del termine, emozioni forti, lacrime di gioia…complimenti, complimenti davvero al nostro “portatore nano” per l’ennesima genialata politica della III Repvbblica.

L’ennesimo trionfo del trasformismo, con un astuto colpo di mano, ma non tocchiamo questo tema, vorremmo soltanto interrogarci su alcune questioni: ma ci rendiamo conto? Ei sostiene di aver raccolto all’incirca 10 milioni di firme per lo nuovo partito… hi hi… ok, siamo seri, anche se fosse una menzogna, la si potrebbe accettare, siamo abituati ad ingoiarne di più gravi dai vari “burattinai dei Palazzi in centro”.

E che dire del nome? Eccezziunale… “il Popolo delle Libertà”. Proviamo a soffermarci sui termini ch’Ei ha preferito adottare per lo partito. Il “popolo”, già, il popolo, quanti significati ha la parola popolo? Beh molti. Non è solo “l’insieme dei cittadini aventi origini, lingua e ordinamenti comuni […]”, ma altresì “il complesso dei cittadini di uno stato in quanto contrapposto al sovrano, al governo […]”, o ancora “l’insieme delle classi sociali di più modeste condizioni economiche [...]”, come ad esempio i 7 milioni e mezzo di lavoratori italiani che vivono con meno di 1000 € al mese, ovvero alla soglia della povertà; volendo esisterebbero altri significati di tale termine, al di là di quanto riportino i diversi vocabolari, che distano diversi anni luce dalla sua figura politica ed imprenditoriale... Dunque, quale sarebbe il popolo di cui Ei parla?

Poscia ci sarebbe "libertà", già la libertà, che dire, vogliamo parlarne? Meglio di no, ci dilungheremmo troppo se lo facessimo, e con ogni probabilità non saremmo neppur in grado di farlo. Chissà, forse Ei sa cos'è la libertà, si potrebbe provare a dimandar lui...

...ma vaffanculo!

Costoro giocano con le parole, ne travisano completamente il significato e l'essenza, le manipolano durante le loro campagne elettorali (nel senso meno agricolo possibile del termine) e nei graziosi siparietti televisivi, tra cui quello dove son seduti su comodi troni bianchi (nel senso meno elettrodomestico possibile del termine) e mostrano alteri le loro splendide cravatte, dove le loro balle vengono interrotte temporaneamente dal "din don" di un misterioso campanello (ah e la sigla è quella di "Via col vento"), ma di cui per correttezza è stato stabilito di non fare il nome... Tutto ciò, ed altro naturalmente, fa sì che alcuni termini come libertà, democrazia (dunque i membri fondatori del nuovo Partito Democratico non sono da meno), vengano assimilati in maniera superficiale da noi tutti vittime del tubo catodico. Ne consegue che a lungo andare non ci scandalizzerebbe più questo loro utilizzo mediocre, demagogico e populistico di termini dal profondo significato.

Il cammino verso la politica vera è assai lontano, "sì che 'l piè fermo è sempre 'l più basso".

Forse sarebbe il caso di meditare.

9 Comments:

Scienza Medica said...

per me è l'ultima arrampicata sugli specchi prima dello "SPATACIACC!!!"

Anonimo said...

Ma stai scherzando!
A me ha convinto, secondo me è proprio quello che ci vuole in Italia. La Brambilla.
Senti che bel nome: BRAMBILLA!
Non ti ispira sesso? Brambillona mia!

ozneR said...

Concordo in pieno amicone mio. Il problema di fondo in italia è che esiste un divario incolmabile tra il cosiddetto 'popolo' e chi 'comanda'. La trappola è proprio questa; chi 'comanda' non ha capito, o meglio, fa finta di non capire che in realta non 'comanda' (sarebbe più corretto dire 'governare', ma non coinciderebbe con i dati di fatto)ma è una rappresentanza (dovrebbe essere) del cosiddetto 'popolo' (il vero 'comandante' in un Paese democratico). La profonda ignoranza di quest'ultimo ha fatto sì che negli anni si è venuta a creare la famosa CASTA che decide e pensa per tutti. Da questo il nostro BELpaese , potenzialmente una democrazia, è diventato una partitocrazia per pochi elettidelinquenpolitimprenditori (scusate la parolaccia). Fino a quando non impareremo che la politica fa parte della quotidiantà di ogni cittadino, disgrazie come PD PDL ecc. fioccheranno come funghi porcini nella Sila Greca di Bocchigliero (CS).
P.S. Purtroppo, storicamente, gli italiani (il popolo meno nazionalista del creato) è da secoli abituato a vivere sotto padrone, e alla fine abbiamo sempre quello che ci meritiamo...

RH77 said...

Lo mandiamo in esilio con i Savoia?

Anonimo said...

Be.. i Savoia sono tornai in Italia da un po..aggiornare il database..grazie!!
PS: ma si parla di politica per caso qui??!! perchè io non ne capisco assolutamete nulla..io sono il piccolo robin hood (si scrive così?? bo?)..ruba ai ricchi per dare hai poveri..che in questo caso sono io ..il povero..UNDERSTAND???!!!!

RH77 said...

Infatti io intendevo dire che dovremmo rimandarceli in esilio i Savoia!
..aggiornare lo spirito critico... grazie!!

Anonimo said...

ok per l'aggiornamento critico non era nulla di personale.. ma scritto così mi è sembrato quello che ho detto.. grazie!

Anonimo said...

infatti è scrtto: lo mandiamo in esilio "con" i savoia? e non come i savoia per quello che intendevi..e che dopo mi hai gentilmente illustrato..grazie.

Anonimo said...

”Gli uomini camminano quasi sempre lungo le vie battute dagli altri e procedono per imitazione […]. Il saggio agirà insomma come i più accorti arcieri i quali, giudicando il luogo da colpire troppo lontano e conoscendo i limiti del loro arco, mirano molto più in alto del bersaglio, non per raggiungere con la loro freccia tanta altezza, ma per potere, con l’aiuto di così alta mira, centrare il bersaglio.” (Machiavelli)

Bè tocca vedere chi, nel nostro caso, si aggiudica il ruolo del saggio.......

ricordando che “tutto considerato, ci sono qualità aventi l’apparenza di virtù, che conducono il principe alla rovina...” (Machiavelli)

forse è più facile sperare che si azzoppino da soli...e lo fanno, così pare.