06 dicembre 2007

a Santa Compaña

Galizia: terra di suggestioni celtiche, zona di confine che si apre all'abbraccio dell'Atlantico.
Tra i suoi boschi antichi e le sue nebbie, presso i laghi e lungo i sentieri prende forma ogni genere di creatura fantastica. Folletti, streghe, animali mitologici, apparizioni foriere di presagi, ninfe e anime in pena affollano il catalogo delle creature mitiche galeghe...

Una delle leggende popolari più diffuse è sicuramente quella di origine pre-cristiana riguardante la Santa Compaña o Processione delle anime.
Chiamata con i nomi più svariati a seconda delle zone -Santa Compaña, Hoste, Estandiga, Antaruxada, As da noite- la Santa Compaña, che tutto è fuorché santa a dispetto della fortuna letteraria del termine, è tradizionalmente descritta come una processione di morti o anime in pena, che percorre i sentieri di una determinata contrada o “Parroquia”(unità amministrativa oltre che religiosa).

Secondo la leggenda i defunti di ogni Parrocchia rispondono alla chiamata del morto sepolto da più tempo, si ergono dalla tomba e dopo essersi appropriati in chiesa di ciò di cui hanno bisogno, iniziano la loro abituale peregrinazione notturna, scalzi e ricoperti di un sudario bianco.
Questa lugubre comitiva, annunciata dall'odore dei ceri e da un forte vento che si leva al suo passaggio, ha come scopo quello di visitare le case in cui presto ci sarà un lutto.

Fatto straordinario è che alla testa della processione si trova un vivente, che può essere uomo o donna, a seconda che il patrono della parrocchia sia di sesso maschile o femminile.
Questi porta in mano una croce e un paiolo di acqua benedetta e guida la compagnia di cui è schiavo e da cui riceve ordini taciti, che esegue come mosso da un impulso incontrollabile.

E' costretto a non guardarsi mai indietro e non può rivelare a nessuno, pena la morte, la terribile condizione in cui si trova. Si dice che i portatori della croce si riconoscano da alcuni segni distintivi: di giorno trascurano il lavoro e ogni altra attività, dimagriscono continuamente, diventano pallidi, deboli e tristi e non tardano a morire.

L'unico modo che hanno di liberarsi di questo fardello è di passare la croce a un altro vivente, per questo la Santa Compaña rappresenta sempre un pericolo per chi la vede da vicino o ne incrocia il cammino. Esistono vari modi per evitare di prendere la croce: stendersi a terra con la bocca rivolta a terra e fingersi morto; tracciare un cerchio con una croce all'interno e rimanervi finché la processione non sia passata; occupare entrambe le mani con sassi o pezzi di legno e cosi via.

Il modo più sicuro di vederla è spiarla da lontano; non tutte le persone tuttavia possono vederla, perché non tutti ne hanno la capacità: può accadere che di due persone che vanno insieme, una riesca a vederla e l'altra no; in questo caso chi ha la “vista”, può permettere all'altro di vedere la Santa Compaña pestandogli un piede, meglio se il sinistro.
Processioni simili si ritrovano in Galles, Irlanda, Scozia, Bretagna, Baviera e Svizzera.

Daria Sovinar

1 Comment:

Anonimo said...

HOLA!! SON ROCÍO A AMIGA DE SARA GALEGA, VEXO QUE VOS GUSTAN MOITO AS LENDAS GALEGAS SOBRE MEIGAS, BRUXAS, E A SANTA COMPAÑA. ESPERO QUE VEÑADES A GALICIA PARA VER TODO ISTO QUE SEGURO VOS ENCANTA.BESIÑOS!